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Cardiofrequenzimetro, perché è come un coach

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admin Maggio 31, 2020

Quanto sforzare il cuore quando si fa sport o movimento, in genere? Ce lo dice il cardiofrequenzimetro che suona l’allarme quando bisogna rallentare il ritmo. Ad esempio, per i neofiti può essere sufficiente un calcolo sul 50 per cento della frequenza cardiaca, quanto basta per iniziare a riscaldarsi, mentre per chi è già allenato a bruciare le tappe si può alzare l’asticella fino al 70 per cento e oltre tanto per cominciare a bruciare calorie in eccesso. Rispettando i vecchi adagi che invitano ad andare piano, si potrà partire con ritmi più blandi, tanto poi c’è sempre il modo di intensificare l’attività motoria.

Chi si avvicina alla soglia limite dell’85 per cento rientra in range ‘cardio’, macinando battiti e calorie, ma potrà farlo solo dopo un adeguato riscaldamento e un allenamento costante tipico degli sportivi che si impongono piani che richiedono un impegno a dir poco stoico per apportare benefici nel tempo al proprio sistema cardiaco e cardiovascolare. In tutto questo il cardiofrequenzimetro è come un coach virtuale insostituibile, perché a differenza di uno vero in carne e ossa lui c’è sempre e se lo indossiamo ci monitora pure di notte, durante il sonno per metterci allo specchio, a tu per tu con noi stessi e dirci cosa fare e come per stare in perfetta forma.

Ciò spiega la grande popolarità raggiunta in poco tempo da questi utili rilevatori di frequenza cardiaca. Il servizio che il cardiofrequenzimetro offre all’utente è semplice, ma basilare per un check up attendibile della salute cardiaca. Tiene sotto controllo lo stile di vita e, soprattutto, i ritmi a cui si sottopone quotidianamente l’utente, dando la misura dell’intensità del movimento. È come una sentinella che tiene informati sulla mole di lavoro svolto in termini di ‘sudore’ ed energie spese a seconda dei ritmi della giornata e dell’attività fisica esercitata. C’è chi fa sport o motoria per perdere peso, chi semplicemente per tenersi in forma o chi, come gli sportivi, per lavoro. Il cardiofrequenzimetro segue i progressi durante la corsa, il lavoro graduale messo in atto per raggiungere la meta prefissata e se non ci si riesce poco male, l’importante è tutelarsi, tanto si è sempre in tempo per riprovarci.

Author: admin

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